Si fa sempre più evidente la necessità di sostenere i bambini nel “momento dello studio”, fornendo strategie e strumenti efficaci, che tengano in considerazione il diverso stile di apprendimento di ciascuno, in particolare lì dove siano presenti problematiche legate all’apprendimento. A questo proposito, la legge 8 ottobre 2010, n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, fornisce delle linee guida essenziali per la definizione e il trattamento degli studenti con DSA.
In Italia si stima che il 3/5% della popolazione in età scolare presenti un DSA (Stella, Grandi 2011). Quando questi bambini non sono adeguatamente sostenuti con appositi piani di intervento, si possono sviluppare conseguenze non solo nella carriera scolastica e lavorativa, ma anche dal punto di vista psicologico e sociale. Infatti, le scelte per il loro futuro, in questi casi, sono prese non tanto in base a interessi e capacità, ma in base alle difficoltà. Dai dati pubblicati dal MIUR, alla pagina web dedicata ai Disturbi Specifici di Apprendimento, emerge tra l’A.S. 2010/11 e l’A.S. 2011/12 un incremento degli alunni con DSA pari a circa il 37% (vedi grafico). Si può ipotizzare che ciò sia dovuto alla maggiore sensibilizzazione rispetto a tale problema, facendo prevedere che nei prossimi anni il numero degli alunni con certificazione di DSA possa aumentare ulteriormente.
Un servizio strutturato per far fronte alle esigenze dei bambini con DSA, in accordo con l’art. 2 della legge 170/2010 dovrebbe porsi le seguenti finalità:
1) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità
L’UNESCO (2000) ha dichiarato che tutti i bambini sono tra loro diversi e presentano peculiari modalità o stili di apprendimento con caratteristiche specifiche. In base a tale considerazione, risulta necessario fornire una didattica individualizzata/personalizzata, strumenti e strategie compensative (dove necessarie), che favoriscano tali stili di apprendimento, consentendo di promuovere l’autonomia, adoperare al meglio le proprie capacità, valorizzandone i punti di forza e minimizzando quelle che possano essere le loro debolezze.
In particolare, per i bambini con specifiche difficoltà di apprendimento l’art. 5 della legge 170/2010 afferma che:
“Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione [...] e all'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere”.
2) Ridurre i disagi relazionali ed emozionali
Le difficoltà del bambino collegate all’apprendimento possono incidere negativamente sulla sua autostima e senso di auto efficacia e stile di attribuzione generando problematiche di tipo affettivo e relazionale (rischio di ansia, depressione e isolamento, calo della motivazione e rinuncia).
Per far fronte alle problematiche relazionali, la proposta di un lavoro di gruppo mira a promuovere il rapporto con i coetanei, che può influenzare positivamente la motivazione all’apprendimento. Un contesto non giudicante, cooperante, in cui vi sia accettazione per la diversità – intesa anche come diversi stili di apprendere – può essere utile per evitare fallimenti e insuccessi (Stella, Landi 2008).
Nella realtà romana un doposcuola specializzato, l’Apprendimondo si pone, con queste premesse, due obiettivi:
1) favorire l’acquisizione di strategie di studio e modalità che siano efficaci per la valorizzazione delle capacità dei ragazzi andando a compensare eventuali specifici deficit.
2) rafforzare il senso di autostima e di autoefficacia nei bambini, andando a prevenire eventuali problematiche a livello emotivo e relazionale, che possano inficiare il rendimento scolastico e il benessere psicologico.
L’offerta che l’Apprendimondo propone è articolata in diversi servizi ed è finalizzata a sviluppare le risorse presenti nel bambino stimolando un senso di autoefficacia e consapevolezza delle proprie potenzialità, attraverso l’utilizzo di metodologie compensative di provata efficacia, quali mappe concettuali, programmi di video scrittura con sintesi vocale e correttore ortografico, libri digitali e tabelle compensative (Fogarolo, Scapin 2010; Stella, Grandi 2011). Risulta di fondamentale importanza sostenere la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e domestico e incoraggiare l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia, sia nella gestione dei tempi di studio, che nelle strategie di apprendimento personali e favorire l’impegno scolastico (come sancito dalle linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con “disturbi specifici di apprendimento” del decreto ministeriale 12 luglio 2011). Il doposcuola è strutturato in due diverse modalità:
-incontri individuali, anche a domicilio, dove un tutor specializzato guiderà il bambino, in un ambiente per lui familiare, per aiutarlo a prendere confidenza con le metodologie compensative, principalmente avvalendosi di software e strumenti digitali;
- incontri in piccoli gruppi, che possano favorire la socializzazione e il rispetto delle reciproche fragilità tra i bambini, a cadenza bisettimanale della durata di 2 ore ciascuno, con la presenza di un tutor ogni tre studenti.
Per maggiori informazioni sull’Apprendimondo :
Psicologiweb.it
Dott.ssa Eleonora Deiana
BIBLIOGRAFIA
Berton M.A., Craighero M., Grandi L., Meloni A., Peroni M., Savelli E., Staffa N., Stella G. (2005), «Il Campus per l’autonomia di San Marino», Dislessia, 2 (1), 107-121.
Fogarolo F., Scapin T., (2010) Competenze compensative. Tecnologie e strategie per l’autonomia scolastica degli alunni con dislessia e altri DSA, Erikson, Trento.
Stella G., Grandi L., (2011) Come leggere la Dislessia e i DSA, Giunti, Firenze.
Stella G., Landi L. (2008), Progetto CoPS: uno strumento informatico per l’individuazione precoce della DE, Atti IX Convegno Internazionale “Imparare questo è il problema”, Repubblica di San Marino.
UNESCO (2000), «Good Pedagogy - Inclusive pedagogy», UNESCO Section for special need education, inclusive education and EFA. A challenge and a vision, Paris, pp. 14-20.