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Le Motivazioni


Quando si parla di fattori inconsci (quali pulsioni inconsce, fantasie inconsce, i desideri inconsci, e così via) sia anche quando si parli di forze, tendenze o valenze che si compongono e si scontrano tra loro, si allude sempre, in buona sostanza, a ciò che da monti anni chiamiamo MOTIVAZIONI.

Il termine Motivazione, per la verità ha qualcosa di generico che abbraccia una vasta area di fenomeni diversi tra loro. Detto in un modo più semplice, le motivazioni sono tutti i fattori, ovvero le componenti attive, o se si vuole le “forze”, che ci sospingono ad agire in un dato modo; e la psicologia dinamica si occupa appunto di studiarle.

Ma le motivazioni sono talmente tante che è impossibile enumerarle.

Vediamo il problema in generale: quando io dico “mi sento motivato a perseguire un certo progetto”, intendo dire che riconosco in me stesso talune dinamiche psicologiche (che posso appunto percepire come “spinte interne” o “forze interne”) le quali fanno si che io conferisca una priorità ad un progetto, o a una mia attività verso una certa meta, rispetto ad altri progetti, attività e sforzi possibili, che passano in seconda linea.

Il concetto può anche essere reso come segue, e forse quest’altra formulazione è più precisa: la psicologia dinamica si occupa dei molteplici ed eterogenei fattori interioni – spesso in contrasto fra loro e non sempre evidenti alla nostra coscienza – che ci sospingono a fare, oppure non fare una data cosa, o a dire una data frase. Questi fattori sono detti appunto MOTIVAZIONI.

In alcuni casi le motivazioni si presentano come incentivi: come quando si dice: “quel tale lavora più di prima perché ha ricevuto un premio di produzione”.

In questo settore particolare della psicologia, dunque, la psicologia dinamica si occupa di identificare, descrivere e classificare, in generale , quali sono e come interagiscono le nostre motivazioni; e si occupa anche, in particolare, di aiutarci a capire quali specifici fattori motivazionali entrano in gioco in un qualsiasi episodio della nostra vita.

Ma bisogna aggiungere qualcosa di importante. Da secoli poeti, drammaturghi e filosofi hanno attirato la nostra attenzione su tre ipotesi che, nel corso del 900, sono state indagate con impegno proprio dagli studiosi di orientamento psicodinamico.

E cioè:

  • Siamo solo parzialmente consapevoli delle motivazioni che agiscono in noi,

  • Gran parte delle nostre motivazioni non sono razionali,

  • Le illusioni e gli inganni, le ansie, e le follie che ci affliggono potrebbero dipendere da una insufficiente conoscenza delle nostre motivazioni

Queste tre ipotesi, nel loro insieme, esprimono una saggezza antica, di cui tutti noi continuiamo a fare tesoro. D’altro lato, cento e più anni di psicologia dinamica ci permettono qualche precisazione. Dei tre, il primo enunciato è certamente vero, non ha avuto altro che conferme. Il secondo però va ridefinito (cosa è razionale e cosa non lo è?); quanto al terzo, va proprio ridiscusso, perché induce una volenterosa illusione, cioè che basti conoscere a fondo se stessi per vivere sani e felici.

Nei prossimi articoli cercheremo di approfondire meglio il concetto di motivazione e delle forze e segnali che ci aiutano a riconoscerle e capirle.

Bibliografia:

S. Stella, Psicologia dinamica, Milano, Guerrini, 2000

G. Jervis, Fondamenti di psicologia dinamica, Milano, Feltrinelli, 1993

P. Brusio Rutto, Lezioni di psicologia dinamica. Freud, Torino, Bollati Boringhieri, 2001

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