negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un continuo aumento di segnalazioni scolastiche relativamente ai nostri piccoli.
Ricordiamoci sempre che quelli che sono piccoli oggi, saranno gli adulti di domani e si comporteranno sulla base di quelli che sono stati i loro apprendimenti e la loro attribuzione di significato.

Il clima scolastico attuale impone agli insegnanti di svolgere lavori ben diversi dall'originario modello di relazione tra docenti e discenti. Oggi assistiamo ed apprezziamo a livello sociale ad un modello interventista che sembra proporsi di risolvere in modi immediati e indiscutibili e graniticamente scientifici qualsiasi problematica.
Tutto sembra pensato per offrire all'utente finale un senso di sicurezza ma poi guardandoci intorno notiamo proprio il contrario. Genitori esausti, incapaci di fornire direttive comportamentali valide e fruibili per il loro figli mentre nello stesso tempo la scuola tenta di prodigarsi segnalando qualsiasi scostamento dal modello di alunno ideale, composto, fermo, attento, efficace quando chiamato in causa, pronto a rimanere fermo immobile quando non interpellato.
Quando qualcosa, o qualche comportamento osservabile esce da queste linee ecco che arrivano prontamente le segnalazioni di criticità con conseguenti richieste valutative e di intervento.
In apparenza tutto lineare e diretto...ma...se ci riflettiamo anche solo un attimo...ad esempio pensiamo a una forma di sofferenza che non preveda comportamenti dirompenti o fragorosi...ad esempio l'insicurezza...quando sei insicuro ti muovi molto? pensaci un pò? o quando sei triste? ti muovi molto?
Come vediamo, basta una semplice riflessione da uomo della strada per capire che tali metodi di intervento siano solo in apparenza puntuali ed efficaci...della serie: chi sarà il bambino segnalato dalla scuola? quello che parla troppo? quello che si muove troppo? o quello malinconico? o quello che sta strutturando una immagine di sè profondamente negativa?
Insomma se segnaliamo solo ciò che è fragorosamente evidente è pensabile che ci si stia sistematicamente dimenticando di qualcos'altro? ai posteri l'ardua sentenza...
Commentaires