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Il neonato e il legame di attaccamento

John Bowlby è oggi riconosciuto come il padre della teoria dell’attaccamento, il suo contributo ha prodotto un filone di ricerca ad oggi imprescindibile per la comprensione del neonato e dell’adulto.

Già agli della sua carriera si dimostrò particolarmente attratto dal mondo infantile e il suo lavoro pur prendendone spunto si dimostrò presto in disaccordo con Freud. Il contributo più importate di Bowlby prese spunto dai lavori di Lorenz, il quale notò che le oche appena nate si mettevano a seguire la madre e mostravano di cercarla affannosamente quando questa si allontanava, indipendentemente dal fatto che fornisse loro del cibo.

Harlow, studiando i piccoli di scimmie Rhesus, aveva scoperto che questi preferivano passare più tempo attaccate a un fantoccio senza biberon ma coperto di stoffa morbida e pelosa, piuttosto che ad un fantoccio non avvolto da cpoerta ma con un biberon dal quale traevano nutrimento. Oltre a dimostrare che il legame è indipendente dal nutrimento, questi lavori suggerivano che era possibile studiare scientificamente, attraverso un approccio etologico, le relazioni che si instaurano tra il piccolo dell’uomo e la madre.

Bowlby utilizzò inoltre, la teoria evoluzionistica di Darwin per spiegare il legame tra madre e bambino, sostenendo che lo scopo del sistema di attaccamento tra il bambino e la madre (o care giver, dispensatore di cure) è la protezione dai pericoli esterni; questa protezione doveva essere una necessità assoluta nelle condizioni in cui si era evoluto l’uomo primitivo. Il piccolo dell’uomo ha un sistema biologico per segnalare la separazione dalla madre, considerata l’importanza che questa vicinanza ha ai fini della sopravvivenza. La vicinanza alla madre procura un senso estremo di benessere al bambino, la lontananza lo fa sentire angosciato; la madre risponde con sollecitudine ai richiami del bambino. L’allieva di Bowlby, Mary Ainsworth, usò l’espressione “Base sicura” per descrivere l’esperienza del bambino che sa di essere protetto dalla madre tanto da poter sviluppare interesse e curiosità e cominciare ad esplorare l’ambiente circostate, sicuro che al momento del bisogno la madre sarà presente e in grado di proteggerlo. Bowlby distinse tra: Comportamento di attaccamento, legame di attaccamento e sistema dei comportamenti di attaccamento.

Il comportamento di attaccamento è costituito da quelle azioni finalizzate al raggiungimento e al mantenimento della vicinanza con la madre e, anche se particolarmente evidente nella prima infanzia, il comportamento di attaccamento caratterizza l’essere umano dalla culla alla tomba. Esso comporta il pianto ed il richiamo per sollecitare attenzioni, il seguire, l’aggrapparsi, ed anche forti proteste nel caso in cui il bambino sia lasciato solo o con estranei.

Il legame di attaccamento invece, indica la motivazione di una persona a cercare la prossimità e il contatto con un altro individuo, specialmente in certe situazioni specifiche. La disposizione a comportarsi in questo modo è un attributo della persona che si è attaccata, un attributo che persiste cambiando solo lentamente nel corso del tempo.

Il sistema dei comportamenti di attaccamento infine, è concepito come sulla base dell’analogia con un sistema fisiologico organizzato in modo omeostatico per assicurare una certa fisiologia, come la temperatura corporea o la pressione sanguigna, sia mantenuta entro certi limiti appropriati.

I primi legami di attaccamento vengono progressivamente interiorizzati e le esperienze successive strutturate ed interpretate nel contesto di rappresentazioni intrapsichiche ormai costituite di sé e degli altri. In questo modo si costruisce uno schema interno generale dell’esperienza relazionale in cui è racchiuso l’insieme della storia affettiva, degli scambi emotivi, comportamentali, linguistici che hanno caratterizzato l’esperienza del bambino dalla nascita. Il modello di legame interiorizzato sotto forma di modello operativo interno opera nella realtà attraverso aspettative precise circa il modo in cui gli altri si rapporteranno a sé, e queste aspettative predeterminate influenzano in maniera decisiva il modo in cui le relazioni vengono e verranno vissute.

Nei prossimi articoli vedremo come l’attaccamento sicuro non sia la sola ed unica possibilità di attaccamento, in poche parole che non sia la regola unica per sviluppare un legame e vedremo meglio come esistano anche modelli di attaccamento caratterizzati da angoscia e insicurezza.

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